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Beta 50 RR 10 minicross

Motociclismo > Tecnica & Creazioni
Esaurito il compito della moto cinese (sigh) il pilota cresce (poco) di statura ma molto di esigenze ed ecco un nuovo prodotto all'orizzonte.
Una magnifica Beta 50 RR 10 (pollici delle ruotine) Minicross del 2003, quasi intonsa.
Si comincia a lavorare...
Innanzitutto il motore non si avvia a causa del silenziatore completamente intasato di olio
Oltre a fare cagare come estetica con quel riporto di tubo di alluminio all'esterno del volgare ferraccio dell'involucro, non è neppure conforme ai comuni standard col tubo forato ma è di quella robaccia anni '70 con tubi strozzati e camere di "rimbalzo", risultato se la moto si ingolfa, il silenziatore si riempie ed addio fichi.
Decido di rinviare a successive elaborazioni la realizzazione di un silenziatore ad hoc, quando avrò calcolato anche una camera di espansione appropriata al motore, quindi lavoro sul presente. Buttiamo nel cesso l'inutile copertura di alluminio, svuotiamo l'interno a martellate
Come sempre la moto è troppo alta...
Dopo un miliardo di ipotesi provo a cercare un ammortizzatore più corto (interasse 210 mm) ma pare che non ne esistano, allora mi procuro una unità del Piaggio Sì sperando che la molla sia giusta e che il tutto non sia un cesso.
Lavoro di produzione degli attacchi in Ergal dal pieno con boccole interne di Teflon estremamente laborioso, se chiedevo al mio amico Veniero si sarebbero fatti di acciaio saldato in mezz'ora.
Ora c'è da abbassare l'anteriore sfilando un po' le forcelle ma come sempre, VANNO A TOCCARE NEL MANUBRIO c..zzz!
Saccheggiando le mie ormai esaurite scorte di rottami di alluminio, ed “impastando” un paio di frese ho prodotto degli eleganti risers (vabbè, distanziatori sollevatori di manubrio) che rialzano il manubrio di 30 mm.
Nel frattempo, la moto così abbassata non poteva più stare sul cavalletto che era diventato lungo.. casualmente avevo ancora quello segato via dalla pit bike cinese. Con pochi aggiustamenti si è adattato alla perfezione. Mai buttare via niente.
Peccato che come già visto nella PitBike#7 le moto forzatamente abbassate ne risentano parecchio dal lato estetico, tanto che 
anche questa mi ricorda quei brutti cani sfigati nati da un malaugurato incrocio con un bassotto, quelle cose orribil col corpo e la testa di pastore tedesco ma senza zampe...

La motina è inusata ma è vecchia di più di dieci anni ergo, il tempo e la trascuratezza lasciano traccia, il carburatore è intasato dal CALCARE (!!) proprio così, quindi oltre alla miscela si era radunata acqua in abbondanza, che ha rovinato tutto. 

Quando mi arriva verifico che è un clone di media qualità di un Dell'Orto PHB con un diffusore da 21 mm, un po' troppi per il Betino monomarcia, ma l'aspirazione è lamellare quindi speriamo bene. 

Speravo male: innanzitutto lo spazio è risicato e per farci stare la vaschetta ho macellato un collettore da scooter 
 lasciandone la sola flangia, poi con un gioco di sottosquadri e bordini, ho creato un complesso carburatore/collettore/flangia che è un corpo unico (altrimenti non ci stava), bellissimo ma ho detto tante parolacce.
Speravo male anche perchè il coso è difettoso ed il motore gira solo con lo starter inserito.
Morale: smontato e provato almeno 15 volte, nel corso delle quali ho nominato il Papa Woityla parecchie volte, per verificare che il circuito del minimo non era stato lavorato bene quindi la benzina non passava... STRAPORK!
Dando fondo alla mia passata esperienza di carburatorista alla Weber del 1988 e quella analoga presso Maserati nello 86-87 ho ripristinato il condotto del minimo verso il collettore che non era lavorato corettamente, ottenendo un netto miglioramento MA il motore continuava ad essere magrissimmo al minimo (oltre a non carburarsi).
Mi insospettisce che la vite aria (detta del minimo) sia molto dura da azionare e solo dopo un giro da tutta chiusa salta fuori dalla sua sede.
Evidentemente la battuta del cono non è stata lavorata oppure la vite non è quella giusta per quel carburatore: senza vite, tappano l'apertura il motore gira bene.
Dopo aver perso la testa nei cataloghi Dell'Orto per venire a capo del problema, decido di produrre da me una vite aria acconcia, anche perchè nei cataloghi c'è tutto tranne che le dimensioni dei pezzi... già che ci sono la produco dotata di pomello zigrinato per potere fare agevolmente la carburazione senza cacciavite.
Lavoro da tornitore/orologiaio ma risultato soddisfacente.

Ora il motore si avvia bene, si carbura alla perfezione ed ha una progressione furiosa, ma quanto tempo buttato inutilmente. (Occhio agli acquisti sul Web, sono sempre rischiosi)
 

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05/02/2016
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