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Special 50 GP 1976 - Bruno Angelo Sforzini

Bruno Angelo Sforzini
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Special 50 GP 1976

Motociclismo > Tecnica & Creazioni SBR engineering

Sempre il mio "compagno di merende" motoristiche Veniero Fontana da Cervia (vedere anche "storie di motocross" in questo sottomenù) ritratto questa volta su un altra nostra creazione dell'epoca.
Allora si fantasticava di correre in pista, ma ci mancava davvero tutto, tranne la fantasia.
Approfittando di coloro che raggiungevano la fatidica soglia della patente auto quindi perdevano interesse per il cinquantino, si poteva rastrellare a cifre ragionevoli del bel materiale, oppure riciclare degnamente quelllo che ci si era svenati a comprare negli anni "senza testa".
La special 50 GP, nasce da uno splendido Testi Champion, motorino steso meraviglioso che anche adesso genera eccitazione, comperato usato all'epoca con installato un belllissimo gruppo termico Simonini Radiale: un trionfo di alette che faceva godere gli occhi e le orecchie (le risonanze delle  alettature erano musica per noi) ma di fatto andava più o meno (forse meno) dell'originalel Minarellli di serie "limato".
Il cocktaill prende i colori bianco e rosso delle Yamaha ufficiali dell'epoca, con codino in vetroresina fotocopia di quello delle TZ250.
Avevo persino il casco intregrale Nolan verniciato nei colori del mitico Jarno Saarinen.
Alcuni mesi dopo mi viene proposto a due Lire (lo avessi tenuto!) un telaio Milani Sport Competizione (altra icona delll'epoca) con tanto di motore Minarelli P6.
La creazione si sviluppa così:
  • Il belllissimo serbatoi del Champion si trasferisce sul Milani (assieme alla sellla RD), le ruote ed i freni erano già il non plus ultra (a 4 ganascie).
  • La forcella Bonazzi & Gambetta proviene da un Malaguti Cavalcone Cross ma non ricordo il contesto nel quale il proprietario mi ha venduto il particolare, "sforcellando" di fatto un motorino ancora funziionante (forse era in money shortage"). Questa informazione non è certa: sono passati tanti anni.
  • Gli ammortizzatori Marzocchi idraulici erano quellli di serie del Milani.
  • Il Minarelli P6 riceve tutte le mie cure, diventando il più veloce e potente 50 cc aspirato, raffredato ad aria di tutti i tempi (??) :-))
  • Nuovi carter Allumak 72.
  • Cilindro e Testa Allumak 72 rielaborati a 5 travasi, allora fantascienza per la gente ordinaria.
  • Cambio riallestito nella versone "pista" di Minarelli combinando tutti gli ingranaggi a disposizione.
  • Trasmissione primaria con ingranaggi a denti dritti ribassata, che emetteva il caratteristico sibilo durante la marcia.
  • Carburatore Bing 28 mm donato da un mio cliente con un KTM 125 GS Sachs, al quale avevo rifatto il cambio, ritoccato i condotti e le luci ed installato un Dell'Orto VHB 32
  • Accensione Elettronica Ducati (la Kroèber era troppo cara) ma abbiamo poi utilizzato una mia creazione a batteria persa SENZA VOLANO: una libidine sentire accelerare il motore fino a 14.000 e tornare a zero in un nanosecondo.
  • Contagiri elettronico Veglia, ma era un coso scadente di serie. Faceva solo una gran scena.
  • Marmitta originale Minarelli Competizione, essenziale ma andava benissimo
Avevo già comprato da un ex pilota una carena in vetroresina usata quando una disavventura per strada con il Mister Colllege mi ha costretto ad un lungo e doloroso stop, dopodichè i belllicosi propositi hanno lasciato il passo alla pura passione di costruire e sperimentare.
Addio velleità di pilota.
Intanto che ero ingessato e bloccato a casa la carena fu disgraziatamente ed inopinatamente buttata nella spazzature dal babbo di Veniero.
La moto comunque nelle poche uscite illegali sulla SS16 (allora non c'era l'inferno di traffico di adesso, era come girare a Nardò) era veloce, MOLTO VELOCE.
Non dirò mai quanto, perchè non voglio sembrare come il pescatore che ingrandisce il pescato e perchè è inutile vantarsi di cose che non si possono più dimostrare. (è inutile vantarsi e basta)
In questo allestimento comunque la nostra 50 GP non avrebbe potuto correre nel Campionato Italiano Velocità, in classe 50 Cadetti perchè i regolamenti prescrivevano un diffusore max da 17 mm, quindi avremmo dovuto riaggiustare qualcosina.
Peccato non avere avuto la determinazione di proseguire, ma si era ragazzi spensierati.


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