Intossicarsi coi FUNGHI commestibili? Leggi QUI - Bruno Angelo Sforzini

Bruno Angelo Sforzini
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Intossicarsi coi FUNGHI commestibili? Leggi QUI

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MI INTOSSICO CON I FUNGHI COMMESTIBILI --> english version
A cena con gli amici tre ore fa, non hai esagerato col cibo ne col vino, eppure ora ti senti strano.
Hai freddo, poi hai caldo, cominci a sudare, sudi freddo.
Nel giro di mezz’ora sopravviene la nausea, man mano che passa il tempo accusi lo stimolo del vomito, nello stesso tempo incombe la necessità di andare in bagno.
Sei sul water folgorato dalla diarrea ma stai vomitando anche il cervello. Ti sale la febbre e la testa ti scoppia. Hai vomitato tutto quello che avevi, compresi molti strani pezzettini nerastri ancora integri ma lo stimolo non cessa. Sei disidratato, provi a bere ma dopo pochi secondi vomiti anche l’acqua.
Pensi che morirai.
Il tormento non si attenua. Il dolore allo stomaco è talmente intenso da urlare e non passa.
Cosa è successo?
SEI INTOLLERANTE O IPERSENSIBILE AI FUNGHI!!!
Quei maledettissimi inutili odiosi vegetali falliformi hanno tentato di ucciderti.
Non sono velenosi, ma per te LO SONO. Le loro tossine sono tollerate in misura diversa da ciascun individuo.
TU SEI COME ME (sfiga) e come tantissimi altri: ti avveleni mangiando funghi ma non lo sai.
Per anni sono stato male inspiegabilmente, ad intervalli regolari, restando invalidato per anche tre giorni consecutivi dando la colpa ad attacchi influenzali, virali, batterici ecc. Se hai febbre alta, vomito, diarrea, mal di testa, cos’altro può essere?
Poi una notte la folgorazione: con il culo sul water a disidratarmi e contemporaneamente la faccia sul bidet a vomitare, nel delirio della cefalea e della febbre vedo che in mezzo al fluido indistinguibile che sto emettendo ci sono tanti pezzettini nerastri ancora integri: SONO FUNGHI.
Ne sono certo. E’ l’epoca delle paninoteche, mi hanno portato in un locale a mangiare la specialità, La Bomba, in realtà un volgare grosso panino pieno di porcini ed altri funghi, più un modesto strato di lattuga e niente altro. Ho bevuto solo una Coca Cola.
Intanto che agonizzo cercando nel contempo di non morire così indecorosamente sul water ripercorro la storia all’indietro accoppiando gli episodi malefici con gli eventi della giornata. Le coincidenze sono totali.
Non ho dubbi: MI AVVELENO COI FUNGHI. Sono anni che mi succede e che soffro per non saperlo.
Questa è la prima parte della storia, la rivelazione.

Il secondo Capitolo è l’incredulità della gente.
Quando lo dichiaro, in compagnia, al ristorante, a casa di amici, tutti mi sfottono, racconto balle.
Persino mia madre, incredula, mi somministra a tradimento degli spaghetti al pomodoro grattugiandoci sopra i velenosi vegetali con immaginabili conseguenze. Resterà talmente scossa dagli effetti del suo insensato gesto da vergognarsi per anni al mio cospetto.
Lo scetticismo dei conoscenti si aggiunge a quello del medico che sentenzia non esistere una patologia del genere, inoltre non è classificabile come allergia perché non presenta i sintomi canonici (soffocamento, occlusione delle vie respiratorie, gonfiori ecc.) e non è curabile con i soliti antistaminici. Sono l'unico al mondo ad avere questo male!
Preso coscienza che sono almeno otto anni che sto male a causa di questo, metto in atto le necessarie contromisure:
Ovviamente non mangio consciamente più funghi
Chiedo sempre se ci sono funghi nelle pietanze che mi vengono servite
Purtroppo questo non basta ad evitarmi una serie successiva di altre sonore batoste perché spesso al ristorante nonostante la mia richiesta non hanno la minima idea di che cosa ci sia nella ricetta della sbobba che somministrano ai malcapitati clienti (oppure non gliene frega niente). 
Ergo il più delle volte mi hanno avvelenato ed altrettante volte, al momento di conficcare la forchetta nella pietanza “sterile” o non contaminata ho incrociato la inconfondibile sagoma del malefico vegetale.
In qualche altro caso ho pagato lo scotto alla scienza scoprendo che bastava un contatto fra la pietanza che avrei assunto e il micidiale miceto per scatenare la reazione quindi almeno una volta ho pagato dazio a causa di pietanze cucinate o riscaldate nello stesso contenitore.

Capitolo terzo: cercare di non morire
Stante che sono l’unico sulla terra a soffrire di questa patologia (poi scoprirò che non è vero) perciò nessuno mi aiuterà.
Stante che una volta avviato il processo di intossicazione non c’è alcun modo per fermarlo (the, caffè, borsa dell’acqua calda, ghiaccio, madonne, preti, esorcisti, sciamani …) e quando te ne accorgi (vedi sudori freddi) sono passate circa tre ore e sei fottuto, devo comunque cercare di non morire una volta o l'altra.
Una volta mi hanno avvelenato su un volo transoceanico: ho passato sei delle nove ore di volo contorcendomi nel bagno fra atroci tormenti proseguendo poi a terra per le successive quattro.
Credo di sentirmi come un emofiliaco che vive nell’angoscia di farsi un taglio e morire dissanguato.
Come in molte importanti scoperte scientifiche il caso ha un ruolo determinante anche se senza l’ingegno e l’intuizione non si va da nessuna parte.
Nel mio caso, il “caso” sono i problemi aggiuntivi al mio stomaco: gastrite, ulcera ecc.
C’è da divertirsi eh?
Fatto sta che nel corso degli anni prima che la medicina facesse progressi e mi concedesse di guarire dall’ulcera gastrica (eh sì, poi sono guarito!) ho mangiato quantitativi industriali di farmaci per lo più costosissmi quali:
  • Ranidil
  • Gaviscon
  • Maalox
  • Prepulsid – Cipril
In una delle drammatiche occasioni nella quali ho realizzato che stavo per avere una crisi da avvelenamento micotico, angosciato da ciò che sapevo aspettarmi per le successive dodici ore ho tentato un palliativo: ho assunto una compressa di Prepulsid (che sapevo accelerare il transito gastrico). Quella sera è finito per me un incubo: me la sono cavata con una modesta scarica di diarrea (con i soliti pezzetti neri..)
Avevo trovato l’antidoto per caso.

Epilogo
Sono passati molti anni ed ancora quando chiedi alla gente se ci sono funghi nella pietanza mi guarda con incredulità ma finalmente ho trovato qualche compagno di sventura fra i quali anche il fratello di mio padre che non aveva mai detto niente a proposito.
Voglio condividere questa mia esperienza/scoperta perché nonostante internet ed altre balle non ho trovato nulla che trattasse di questo argomento e ovviamente mi preme che chi ha questo problema non debba provare inutili ripetute sofferenze.
L’utilissimo Prepulsid è stato purtroppo ritirato dal mercato per oscuri motivi perciò ho dovuto rimpiazzarlo con un altro acceleratore del transito intestinale come il Peridon, questo è meno efficace ma svolge comunque egregiamente il suo compito nel mio caso.
Nel mio portamonete c’è sempre una razione di emergenza di tre o quattro compresse di Peridon che permette di stare tranquillo anche in caso di agguati gastronomici.
Conclusione: Nel 2014, trentacinque anni dopo la rivelazione, il mio attuale medico mi segnala che la scienza medica ha ammesso l’esistenza di questa patologia. Alla buon’ora!

Questo mio scritto non è rivolto a te se sei normale, mi chiedo però perchè nessuno ne abbia mai parlato.
09/04/2020
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