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Beta 50 R-10 Minicross Step II -2017 - Bruno Angelo Sforzini

Bruno Angelo Sforzini
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Beta 50 R-10 Minicross Step II -2017

Motociclismo > Tecnica & Creazioni SBR engineering
    Passa di nuovo il tempo (sigh!), il pilota cresce, come sempre crescono anche le esigenze.             
    Quando si cominciano ad ingaggiare dei duelli sulla pista con altri ragazzini più grandi dotati di mezzi più evoluti..     
    "Papino! Voglio PIÙ' POTENZA!!!"             
    Quanta? Un cavallo? Cinque? 30? Mille?  
    Per non interrompere la preparazione agonistica (?) a causa del mezzo fermo devo aspettare la fine della scuola con le inevitabili due settimane di vacanza presso i nonni lontanissimi. Roma.               
    La moto è stata usata intensamente: il conta-ore digitale segna 21.05, le plastiche e gli adesivi mostrano i segni dell'usura e delle cadute.               
    Purtroppo i ricambi non esistono più da tempo, non è mica una giapponese!
    Quindi dimentichiamoci delle plastiche e dei portanumero adesivi.
    Il programma di revisione e di aggiornamento si sviluppa su queste aree:
  • Pneumatici: sono ancora quelli del 2003, si suppone siano un po' induriti.                   
  • Gruppo termico: mai stato aperto, si suppone che sia sporco ed incrostato, nonché sarà da ritoccare nel diagramma per trovare il resto dei cavalli richiesti.
  • Qualche altro affinamento.
La sostituzione dei pneumatici è già una grossa sega:
queste minicross sembrano fatte come quelle grandi.. in parte è vero, in parte hanno qualche pippa costruttiva, inoltre SONO PICCOLE e non sempre le mani ci passano.
Questa è vecchiotta, ha ancora i freni a tamburo: smontare e rimontare le ruote vuol dire fare i conti con un miliardo di dadi e controdadi, boccole interne/esterne, rondelle a gogò.              
Comunque con qualche imprecazione ecco sul bolide due modernissime MAXXIS medio/morbido, 30,00 € (uffa). Gruppo termico: per fortuna il Franco Morini/Beta/KTM montato su questa moto è ancora raffreddato ad aria.
Questi monomarcia emiliani sono costruiti in maniera spettacolare, senza risparmio.
Una volta smontata testa, cilindro e pistone ci sono le piacevoli sorprese:               
       
Rispetto al Franco Morini S6 standard, questa versione Beta ha un cilindro DA URLO, diagramma molto spinto, cinque grossi condotti di travaso, luci ampie e raccordate.  
Tutto è in ottime condizioni, solo un po' annerito dall'uso troppo grasso e tranquillo.

La domanda sorge spontanea: perché con il motore che ha delle specifiche che chiamano 9 CV ad 11.000 RPM la motina va benissimo, ha una coppia pienotta e cosi bassa, con il picco a 6.000/7.000?
Sebbene sia lamellare adesso monta comunque un carburatorone da 21 mm.            
Occorre considerare che con lo stesso motore si costruivano diverse versioni della minicross, questa era quella più tranquilla, per bimbi piccoli.
Come già detto, in origine c'era un carburatore SHA14/12 con un condotto di aspirazione da 9,00 mm. ma chiaramente il carattere del motore è determinato dalla lunghissima e sottilissima marmitta ad espansione che una volta misurata risulta accordata sui 4.000/5.000 RPM.

Siccome il cilindro è già con specifiche competizione, la mia esigenza sarà quella di aumentare un po' la potenza ma senza modificare affatto lo sviluppo della coppia per non mettere in difficoltà il pilota con un motore brusco e cattivo, quindi decido di non toccare quasi niente.
Lucidatura a specchio di tutti i condotti, della cupola della testa e basta. Cupola pistone disincrostata e pulita, cave e segmenti disincrostati e puliti.
Da bravo papà, affinché il giovane pilota possa imparare come funzionano le cose, aspetto che il giovane torni dalle vacanze affinché si possa rimontare tutto insieme a lui.
Questo rallenta un poco le operazioni ma la didattica ha un valore immenso.
Nel frattempo, consultando internet scopro che la gloriosa Italjet è stata miseramente ingoiata dalla Cina, quindi l'ultimo modello Minicross di questa marca prodotto in Italia, praticamente gemello del LEMM, del Malaguti e del BETA è stato mandato in Cina dove E' STATO RICOPIATO quasi fedelmente, tanto che adesso esistono ricambi e motori interi copie del Franco Morini S6. Sigh!

Di questa "cosa" ci sono anche marmitte ad espansione di ricambio ad un prezzo abbordabile.
So benissimo cosa mi aspetta ma ne compro una lo stesso.
Quando arriva sono sconcertato dal peso: sembra fatta di calcestruzzo oppure fusa in un pezzo unico di ghisa.
Ovviamente non può andare bene su questo telaio, kazz!
Non si imbocca e tocca un po' ovunque
Dopo 12.345 misure mi decido a prendere la sega e fare il primo taglio ed ecco cosa mi si presenta: ferraccio da 1,5 mm di spessore, saldature invasive, meglio non indagare oltre...                             
Sarà perché sono bravo o perché ho avuto culo ma con un taglio solo e successiva saldatura l'espansione si monta.
Devo però completare l'opera con un silenziatore dei miei: un vero gioco di incastri tutto in lega di alluminio riciclaggio di rottami, nessuna saldatura, nessun rivetto: il tutto sta insieme con le sole tre brugole del fondello.


Siccome il pilota scalpitava per rimontare tutti i pezzi, abbiamo trascurato la nuova marmitta ed abbiamo rimontato il tutto con lo scarico originale (seppur dotato di silenziatore FACTORY)

La prova dopo la revisione elaborazione ha evidenziato che l'aumento di prestazioni era talmente modesto da essere difficilmente percepibile (Merda! Dopo tutto sto lavoro)
Delusione.
Immediatamente dopo il test ho accelerato la produzione della marmitta accordata.           
Lavorato fino a notte fonda ed alle 23,10 (!!) alla luce della luna in un prato vicino a casa, IO (83 Kg) ho fatto il tester perché il pilota dormiva già da un paio d'ore.
Risultato?
Carburazione molto grassa ma il motore ha sfoderato una "botta" impressionante, con un allungo furioso ed un carattere irascibile.
Non va bene, ma che differenza abissale da prima!    
     
Dopo aver messo mano alla carburazione, ridotto il getto max di ben 10 punti il motorino fila regolarissimo con una coppia dolce ma la potenza è comunque impressionante, solo che arriva progressivamente.
Il pilota quando ha provato la moto con la marmitta cinese modificata ha ordinato: "voglio questa, è perfetta, NON TOCCARE NIENTE".

Invece qualcosa ho dovuto toccare perché, dovendo lavare il filtro aria di spugna ho scoperto che il mostriciattolo se lo era quasi succhiato dentro.
Ingorda! Immediata modifica con retina di supporto a maglie larghe in alluminio. Per adesso siamo a posto....
Competizone in pista
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