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Fine dei Giochi - Bruno Angelo Sforzini

Bruno Angelo Sforzini
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Fine dei Giochi

Motociclismo
PAGINA IN COSTRUZIONE

Non avrei mai pensato che mi sarei volontariamente arreso ma è successo. E' il 9 ottobre 2025.
Finalmente libero per sempre da impegni di lavoro (eh sì), non più in ansia per il lavoro nel caso mi fossi infortunato, dopo due anni nei quali ho buttato nel cesso fior di quattrini per una licenza di conduttore che non ho mai usato, ho caricato le mia masserizie sulla macchina e la moto sul carrello (unico superstite nell'universo che porta la moto in pista con un carrello, ora se non hai il motorhome sei una nullità, già quelli che hanno il furgone ad uso esclusivo sono degli straccioni).
La giorntata è splendida, il clima è perfetto, temperatura ideale (serie di congiunzioni astrali che mai si verificherebbero mai nle corso di una gara, se ne disputassi ancora), la pista è liscia, fresata, irrigata, fondo modello "pongo", una vera libidine.
So benissimo che cosa mi aspetta: non ho il benchè minimo allenamento fisico ne sulla moto, vagherò per la pista come una chicane mobile, dopo sarò in preda ad atroci dolori muscolari per almeno quattro giorni ma almeno godrò di tutte le endorfine che il mio corpo rilascerà a profusione nel corso degli otto o dieci giri che starò in pista (limite massimo concesso dal mio martoriato corpo al mio cervello malato).
La mia CRF250R è del 2010 ma ha solo 21 ore di esercizio, è tutta originale, una vera reliquia.
L'ho comprata nuova a novembre 2009, giusto tre mesi prima che la mia fidanzata mi facesse la sorpresa di essere gravida (ecco spiegato l'intenso utilizzo del mezz) non l'ho mai voluta vendere perchè ho sempre sperato che la storia non finisse li, ha l'età di mio figlio che recentemente ci ha fatto qualche metro sullo sterrato.
Un paio di giri trotterellando per scoprire come è cambiata questa pista e per scarldare i muscoli se ne avessi, la pista è piacevole, abbastanza facile, alla portata di degli amatori quale sarei anche io se avessi anche solo 40 anni.
Appena provo a prendere il ritmo però capisco che qualcosa non va:

Non ho più confidenza nei salti.
Sto girando con la paura.
Non ho confidenza neppure con la moto in queste condizioni.

Mi fermo, prendo fiato, aspetto, ci vorranno ancora un po' di giri per sciogliermi poi andrà bene, poi ritorno in pista.
Le cose non cambiano, mi spezzo i polsi perché arrivo sempre corto nei salti, rischio un paio di capottamenti perchè sono scordinato sulle rampe,
non mi diverto, capisco che è finita, non sono più in grado, fiscamente forse sì, emotivamente no.
Prima di caricare tutto e sparire per sempre scambio due chiacchiere con uno dei vecchi compagni di gara degli anni belli (78-84), nonostante non sia mai stato un fulmine lui non ha mai smesso, io però ci ho lasciato i legamenti crociati, un malleolo, un polso, un omero e qualche altra parte di me, lui niente di tutto questo.
Non è più la mia passione, ho troppo da sacrificare in termini di tempo e di organizzazione ed infine, a mio parere, tralasciando il costo della moto, dell'abbigliamento, dei pneumatici ed altro, 25 € di accesso alla pista ogni volta sono un salasso che mi infastidisce anche se capisco i costi di gestione di un impianto, se aggiungiamo che tirando una riga, il costo della licenza, visita medica, tessera sono quasi 400 € annui, questa non è davvero più la mia gara.
E' stato bello ma è finita.
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